Tutti noi sperimentiamo momenti di crisi o di difficoltà nella nostra vita, i quali molte volte sono causati da una grande perdita che ci fa soffrire.
Che la tua perdita consista nel decesso di una persona cara, in un divorzio, in una forte crisi finanziaria, nel lasciare una chiesa che hai frequentato per molto tempo… qualunque sia la situazione, dovrai affrontare un processo di elaborazione del dolore per poterla superare. È importante comprendere che c’è differenza tra un sano processo di elaborazione del dolore e l’essere soggiogati da uno spirito di afflizione.
Per “afflizione” si intende una profonda angoscia mentale dovuta a una perdita, uno stato di grande tristezza; essere tristi, in lutto o affranti. Anche se è doloroso, il processo di elaborazione del dolore è salutare a livello sia mentale, che emotivo e persino fisico. Se infatti non lo affronti, potresti sviluppare uno spirito di afflizione che ti impedirà di ricevere consolazione e guarigione da parte di Dio, e non sarai in grado di andare avanti con la tua vita e di abbracciare il piano che Egli ha per te.
La chiave di tutto consiste nell’attraversare il processo di elaborazione del dolore con la grazia, il conforto e la forza di Dio. Per aiutarti in tal senso, permettimi di illustrarti gli stadi del dolore che sono salutari e normali da affrontare.
Lo shock e la negazione sono il primo stadio che una persona solitamente vive quando si verifica una tragedia. Essi “attutiscono” il colpo iniziale e spesso fanno sì che la persona non reagisca affatto alla situazione: è come se agissero da “anestetico” temporaneo. Dio, in realtà, li usa per proteggerci perché, se provassimo tutto quel dolore in una volta sola, ne saremmo devastati.
La tristezza subentra quando lo shock comincia ad affievolirsi. A volte, il dolore è così intenso da causare sintomi fisici come spossatezza, insonnia, inappetenza e persino dolore al torace. È come se fossimo investiti da ondate di tristezza e, proprio quando pensiamo di sentirci meglio, un’altra ondata ci travolge. Leggere i Salmi può essere molto confortante in questi momenti.
La rabbia rappresenta, di solito, lo stadio successivo dell’elaborazione del dolore. La prima cosa che una persona arrabbiata vuole fare è incolpare qualcuno. Tanti se la prendono con Dio e incolpano Lui della tragedia. Altri incolpano se stessi perché pensano di non aver fatto abbastanza per impedire che accadesse. Altre volte, si tende a incolpare qualcun altro.
Se anche tu sei arrabbiato con Dio, ti prego di comprendere che è il nemico, Satana, che vuole farti provare rabbia nei confronti di Dio e vuole farti credere che Egli non ti ama e che non Gli importa di te. Questo accade specialmente quando non comprendiamo perché qualcosa sia successo e non riusciamo a farcene una ragione. La verità, però, è che Dio è buono! E quando arriveremo al punto di fidarci completamente di Lui, riusciremo anche ad accettare di non comprendere ogni cosa che ci succede.
La depressione spesso segue la rabbia e fa sì che le persone sentano di aver perso la speranza per il proprio futuro. Le attività della vita quotidiana sembrano non avere più senso, così ci si ritira da esse e ci si allontana da familiari e amici. Questa è una reazione normale se si è appena vissuta una tragedia, ma se persiste troppo a lungo, potrebbe essere una buona idea parlarne con un consulente o uno psicologo, oppure con qualcuno che ha vissuto la nostra stessa esperienza.
L’accettazione e la speranza rappresentano l’ultimo stadio di un sano processo di elaborazione del dolore. Dopo che avrai superato gli stadi dello shock, della tristezza, della rabbia e della depressione per la tragedia che hai subito, potrai trovare grazia e forza in Cristo per rialzarti e andare avanti. Devi però prendere la decisione di farlo con l’aiuto di Dio, perché è l’unico modo in cui potrai predisporre la tua mente a superare vittoriosamente l’afflizione.
La cosa più rincuorante di questo ultimo stadio è che esso rappresenta un nuovo inizio: non è mai troppo tardi per ricominciare da capo, quando Cristo fa parte della nostra vita. Dio è dalla tua parte e ti aiuterà ad affrontare un giorno alla volta, muovendoti per fede verso il buon piano che Egli ha per te.
Desidero ribadire che la chiave per un salutare processo di elaborazione del dolore è il fatto di attraversarlo. È importante affrontare la realtà di aver subito una grave perdita nella tua vita e permettere a te stesso di soffrire e di piangere per un periodo. Se lo farai, quando arriverà il momento in cui Dio sussurrerà al tuo cuore: “È tempo di alzarti e andare avanti con la tua vita”, sarai in grado di farlo per fede.
Ricorda che…
- Dio è la fonte di ogni conforto: egli è il Padre di ogni consolazione e incoraggiamento (2 Corinzi 1:3)
- Puoi riporre la tua totale fiducia in Lui e non dovrai necessariamente cercare di comprendere ogni cosa o appoggiarti sul tuo discernimento (Proverbi 3:5-7)
- Dio ti ama in maniera incondizionata, è sempre al tuo fianco e niente potrà separarti dal Suo amore (Romani 5:7-8; 8:31-35)
- Tu puoi fare qualsiasi cosa sai di dover fare nella vita in Cristo che te ne dà la forza (Filippesi 4:13)
- Tu sei più che vincitore in Cristo che ti ama (Romani 8:37)
Proverbi 3:5 (AMP) dice: “Confida, spera e sii fiducioso nel Signore con tutto il tuo cuore e la tua mente, e non ti appoggiare sul tuo senno o discernimento”. Decidi di riporre la tua fede in Dio, confidando nel fatto che Lui ha il controllo della situazione. Col Suo aiuto puoi andare avanti, un giorno alla volta, e superare il dolore e l’afflizione.