La verità riguardo alla preghiera

di Joyce Meyer

Lascia che ti domandi: che cosa significa la preghiera per te? Ti causa pace o… stress? Se hai risposto “stress”, ho una buona notizia: fin dal principio, Dio ha voluto che la preghiera rappresentasse per noi un modo semplice e naturale per rimanere in contatto con Lui tutto il giorno, tutti i giorni.

Tuttavia, mentre Dio desidera che la preghiera sia semplice, il diavolo cerca di distorcere i nostri pensieri e di distrarci con una serie di regole su come pregare, oppure dicendoci che a Dio non interessano le preghiere brevi e semplici. Vedi, il nemico è subdolo e lo fa non solo perché sa quanto potente la preghiera possa essere, ma anche quanto semplice dovrebbe essere per noi.

Ci sono così tante idee errate riguardo alla preghiera, ma la mia speranza è che tu comprenda che la preghiera non è qualcosa per cui stressarsi. Anzi, è uno dei modi migliori per sperimentare pace e soddisfazione nella tua vita quotidiana.

La preghiera non deve necessariamente essere lunga

Forse la bugia più grossa che Satana ci racconta riguardo alla preghiera è che deve avere una certa lunghezza. Cercherà di farti pensare che se non preghi per ore, non hai davvero pregato, ma le preghiere non devono necessariamente essere lunghe per essere potenti.

Se Dio avesse voluto che le nostre preghiere fossero lunghe ed elaborate, credo che nella Bibbia troveremmo una serie di preghiere lunghe ed elaborate. Vedi, Egli ci dà sempre degli esempi da seguire, e tante delle preghiere che troviamo nella Bibbia sono brevi e concise. Ricorda che Gesù ha detto: “…non usate troppe parole (moltiplicandole o ripetendole più e più volte)…” (Matteo 6:7, AMP).

Ricordo che, anni fa, partecipai a una conferenza durante la quale un’anziana donna disse di pregare ogni giorno dalle cinque alle nove del mattino. Lo faceva da tanti anni e Dio le dava la grazia, ossia la capacità, per farlo. Quel giorno tornai a casa determinata a fare la stessa cosa, ma dopo già un quarto d’ora mi annoiavo e mi veniva sonno!

Col passare del tempo, ho imparato che non possiamo paragonare la nostra vita di preghiera a quella degli altri. Il nemico prima ci dice che dobbiamo pregare per ore e poi ci fa sentire in colpa quando non ci riusciamo. Dio, invece, gradisce quando preghiamo usando poche parole, non trattenendoci più del necessario.

La preghiera non deve necessariamente essere eloquente

Un’altra menzogna del nemico a proposito della preghiera è che dobbiamo usare le “parole giuste” o esprimerci in maniera eloquente.

Io stessa ho udito tante persone cambiare totalmente il loro modo di parlare quando cominciano a pregare. Non so perché, ma certe persone, quando pregano, usano parole ed espressioni che non userebbero mai nella loro vita quotidiana, come: “Oh, Padre celeste magnificamente eccelso! Santissimo Dio onnipotente! Ci accostiamo al trono Tuo implorandoti di abbondarci delle Tue sublimi benedizioni!”, e così via. Questo modo di esprimerci, tuttavia, suona innaturale e finto.

La verità è che la preghiera dovrebbe essere un’estensione naturale del nostro stile comunicativo unico.

Dio vuole che tu ti rivolga a Lui in maniera spontanea e genuina, così come faresti con un amico. Se usi un linguaggio poetico quando parli al telefono col tuo migliore amico, allora usalo pure quando parli con il Signore. Se però ti rivolgi a Dio cercando di apparire eloquente, ti incoraggio a smettere di farlo e a essere semplicemente te stesso.

Noi possiamo pregare in qualunque luogo e momento

Il nemico cerca di complicare ulteriormente la preghiera facendoci pensare che, per pregare, dobbiamo assumere una determinata postura o trovarci in un particolare luogo.

Spesso ci viene alla mente una certa situazione e diciamo a noi stessi: “Ci pregherò su più tardi, quando mi metto a pregare”. Quel pensiero, tuttavia, è un trabocchetto del nemico, che vorrebbe farci procrastinare nella speranza che poi ci dimentichiamo di presentare quel nostro problema a Dio.

La Bibbia ci esorta a “pregare in ogni tempo (in tutte le occasioni, in ogni stagione)” (ved. Efesini 6:18, AMP) e a “non cessare mai di pregare” (ved. 1 Tessalonicesi 5:17). Pregare quando percepiamo il desiderio o la necessità di farlo è semplice ed è il modo in cui possiamo rimanere collegati a Dio in ogni situazione durante il corso della giornata.

Di fatto, noi possiamo pregare in qualsiasi momento e luogo. Possiamo pregare a voce alta o in silenzio. Possiamo pregare seduti, in piedi o sdraiati. Possiamo pregare sia in movimento che da fermi. Possiamo pregare facendo la spesa, mentre ci troviamo in una sala d’attesa, partecipando a un incontro di lavoro, svolgendo le faccende domestiche, guidando o facendo la doccia. Possiamo pregare dicendo cose come: “Grazie, Signore, per tutto quello che stai facendo”, oppure: “Signore, ho bisogno del Tuo aiuto”, o ancora: “Gesù, aiuta quella signora che ha un’aria così triste”.

Io sono convinta che Dio voglia che tutti noi preghiamo in questo modo, ossia riconoscendo la Sua presenza nella nostra vita giornaliera, esponendogli delle brevi richieste ed esprimendogli la nostra gratitudine.

Penso davvero che ciò che manca nella nostra quotidianità sia la semplicità della preghiera. Il nemico cercherà sempre di farci vedere la preghiera come qualcosa di legalistico o di convincerci che non preghiamo abbastanza o che le nostre preghiere non sono efficaci, ma non ascoltare tali menzogne.

Piuttosto, voglio incoraggiarti a far sì che la preghiera sia sempre la tua prima risorsa in ogni situazione. Se lo farai, sperimenterai la potenza e la pace di Dio nella tua vita in modi che ti strabilieranno!

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