Come governare le nostre sensazioni

di Joyce Meyer

Io ho imparato per esperienza che le sensazioni sono instabili. Un giorno sono su, un altro sono giù, e un altro ancora vagano in ogni direzione!

Le sensazioni ci sono state donate da Dio, e di per sé non sono sbagliate, anzi giocano un ruolo importante per vivere con gioia la vita. Pertanto, non dobbiamo negare di averle, ma dobbiamo impedire loro di governarci.

In 1 Corinzi 3:3 (AMP), l ‘apostolo Paolo si rivolge a persone convertite da poco al cristianesimo dicendo: “…perché siete ancora carnali [non spirituali, dominati dai comuni impulsi umani]”.

La natura carnale rappresenta i nostri desideri: ciò che vogliamo, ciò che pensiamo e ciò che sentiamo, e in Romani 8:8 (AMP) è scritto che “…quelli che vivono la vita della carne [soddisfacendo gli appetiti e gli impulsi della loro natura carnale] non possono piacere a Dio, soddisfarlo o essergli accettevoli”.

In altre parole, la Bibbia dice che fare sempre solo quello che ci pare e piace ci impedirà di fare ciò che Dio vuole che facciamo. Dobbiamo arrivare al punto di non lasciarci più governare dalle nostre emozioni, così da non perderci il buon piano che Lui ha per la nostra vita.

Mi rendo conto che alcune persone sono più emotive di altre. Tuttavia, con l’aiuto di Dio, possiamo riuscire a obbedire a Dio e fare quello che la Sua Parola ci dice di fare, a prescindere dalle nostre sensazioni.

Ti faccio un esempio. Forse sai che mio padre ha abusato sessualmente di me per anni. Mia madre un giorno lo scoprì, ma non intervenì mai perché aveva paura di lui. Come puoi immaginare, gli abusi e la sofferenza che ho vissuto da bambina hanno influito fortemente su di me, e il Signore ha impiegato anni per aiutarmi a ricevere guarigione emotiva e a perdonare col cuore i miei genitori.

Quando raggiunsero l’età in cui ebbero bisogno che qualcuno si prendesse cura di loro, il Signore suggerì al mio cuore di far trasferire i miei genitori a St. Louis, la città in cui vivevamo, comprare loro una casa e occuparmi di loro per il resto della loro vita.

Ne parlai con mio marito, Dave, sperando segretamente che si opponesse all’idea, ma lui rispose: “Se pensi che Dio ti stia guidando a fare questo, sarebbe meglio obbedirgli”.

In banca non avevamo tanto denaro, e per fare ciò che Dio ci stava chiedendo avremmo dovuto usarlo quasi tutto, ma più ci pregavo su, più il Signore mi faceva capire che voleva che ci prendessimo buona cura di mia madre e mio padre, trattandoli come se fossero stati i genitori migliori del mondo.

Così li facemmo trasferire in una casa a soli otto minuti dalla nostra, comprammo loro un’auto e i mobili, e soddisfacemmo ogni loro necessità. Mio padre mostrò un po’ di apprezzamento, rimanendo però l’uomo malvagio e scontroso che era sempre stato.

Tre anni dopo, però, una mattina mia madre mi telefonò per dirmi che mio padre piangeva da giorni e mi chiese di andarli a trovare. Dave e io ci recammo da loro, e quel giorno mio padre mi chiese perdono per quello che mi aveva fatto da bambina. Piangeva a dirotto, e chiese perdono anche a Dave.

Dopo avergli assicurato che lo avevamo già perdonato, gli domandammo se voleva chiedere perdono a Dio, instaurando così una relazione personale con Gesù Cristo. Disse di sì, e pregammo subito tutti insieme. Dieci giorni dopo, ebbi il grande onore di battezzare mio padre presso la chiesa che frequentavamo.

Posso dire in tutta sincerità che nel corso dei quattro anni successivi, prima di morire all’età di 86 anni, vidi un vero cambiamento in mio padre. So senza ombra di dubbio che ora è in cielo. Mia madre mi aveva chiesto perdono anni prima, ed ebbi la gioia di sapere che i suoi ultimi anni di vita furono sereni.

Quello che sto cercando di dirti è che, quando il Signore mi chiese di aiutare i miei genitori, io non avevo nessuna voglia di farlo. Potevo scegliere di obbedirgli e fare quello che sapevo essere giusto, oppure di seguire le mie sensazioni e perdermi quello che Dio voleva fare nella loro vita e anche nella mia.

Ti chiedo di riflettere per un momento: le tue sensazioni ti stanno forse impedendo di fare qualcosa che Dio ti ha chiesto di fare? Sul momento, potrebbe sembrarti che “averla vita” sia la cosa più importante o che seguire le indicazioni di Dio richiederebbe una rinuncia troppo grande, ma la verità è che, se è vero che non sempre puoi tenere a freno le tue sensazioni, con l’aiuto di Dio puoi però decidere delle tue azioni, e quando obbedisci a Dio, Lui ti ricompenserà sempre al di là di quanto tu possa immaginare.

Ti incoraggio a pregare e a chiedere a Signore di fortificarti in quest’area. Chiedigli di aiutarti a scegliere di fare la Sua volontà, anziché far prevalere le tue sensazioni e i tuoi desideri del momento. Ti assicuro, infatti, che non ti pentirai mai di aver preso le decisioni giuste e di avere agito “come Dio comanda”!

 

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