Non diventiamo vanagloriosi e presuntuosi, competitivi e pretenziosi, provocandoci e irritandoci gli uni gli altri, invidiandoci ed essendo gelosi gli uni degli altri (Galati 5:26, AMP)
Una volta il Signore donò a una mia amica una cosa che io desideravo da molto tempo e per la quale stavo esercitando la mia fede. Poiché io non ritenevo che questa persona fosse tanto “spirituale” quanto me, provai una forte gelosia e invidia quando lei, tutta contenta, venne a casa mia per raccontarmi quello che Dio aveva fatto per lei. Naturalmente, davanti a lei feci finta di essere felice, ma nel mio cuore non lo ero.
Quando se ne andò, in me affiorarono atteggiamenti che non avrei mai pensato di avere! Addirittura manifestai del risentimento nei confronti di Dio per aver benedetto una persona che io non pensavo meritasse quel dono. Dopotutto, ero io quella che rimaneva a casa a digiunare e pregare, mentre lei usciva con le sue amiche a divertirsi! Mi stavo comportando da “farisea”, ossia da snob religiosa, e non me ne rendevo nemmeno conto.
Molto spesso Dio crea delle circostanze che noi non vorremmo mai vivere perché sa di cosa abbiamo veramente bisogno. Io avevo bisogno di liberarmi dei miei cattivi atteggiamenti molto più di quanto avessi bisogno di quel dono in cui tanto speravo. Dio spesso ci mette in situazioni che ci costringono a confrontarci con noi stessi: se non lo facesse, non sperimenteremmo mai la vera libertà.