Sono convinta che tutti noi desideriamo essere felici. Tanto di quello che facciamo, infatti, è motivato da quel desiderio. Eppure ci sono così tante persone che non sono felici della propria vita perché si sforzano di ottenere la felicità nel modo sbagliato.
Esaminando la Parola di Dio, espressa nella Bibbia, ho scoperto svariati principi da mettere in pratica se vogliamo essere felici e accrescere la nostra gioia.
È una tua scelta
La verità è che non sarai mai davvero felice se non prendi la decisione di esserlo, a prescindere da quali possano essere le tue circostanze. La vera gioia, infatti, non è legata a ciò che accade attorno a noi.
Una definizione che mi è capitato di leggere descrive la felicità come il prodotto dell’aspettarsi che qualcosa di buono ci accadrà. Mi piace molto, perché significa che anche se in questo momento non mi sta accadendo qualcosa di buono, possono avere speranza e aspettarmi che qualcosa di buono accadrà. Non siamo tenuti a lasciare che siano le nostre circostanze a decidere se dovremmo essere felici oppure no.
Mi rendo conto che non possiamo sempre determinare le nostre circostanze o ciò che ci accade, ma possiamo scegliere il nostro atteggiamento, e nessuno può portarci via la nostra speranza in Cristo, se noi non glielo permettiamo. A tal fine, è cruciale credere ciò che la Parola di Dio dice di noi, specialmente riguardo a chi siamo in quanto Sue creature e in virtù della salvezza che abbiamo in Gesù. Salmo 139:13-14, 2 Corinzi 5:17-21 ed Efesini 1 sono soltanto alcuni degli straordinari versetti biblici da approfondire in merito a questo argomento.
Vivi per donare
Un altro principio biblico che ci assicura la felicità si trova in Matteo 16:24 (AMP): “Allora Gesù disse ai suoi discepoli: «Se uno vuol venire dietro a me, rinunci a se stesso [ignori, perda di vista e dimentichi se stesso e i propri interessi], prenda la sua croce e mi segua [si aggrappi saldamente a me, si conformi pienamente al mio esempio nel vivere e, se necessario, anche nel morire]”.
Questo versetto afferma che se vuoi essere felice, devi imparare a donare la tua vita, ovvero a “vivere per donare”. All’inizio non è facile, poiché la nostra natura è fondamentalmente egoistica e siamo abituati a pensare prima a noi stessi, ma per poter davvero vivere, dobbiamo prima morire a noi stessi. Non sto parlando di una morte fisica, ma dell’essere talvolta disposti a rinunciare a quello che vogliamo pur di essere di benedizione per gli altri.
Io so come ci si sente perché in passato pensavo di essere al centro del mio universo, eppure ero estremamente infelice! Quando, però, compresi ciò che Gesù intendeva quando disse che dobbiamo rinnegare noi stessi, perdere di vista e dimenticare noi stessi e i nostri propri interessi, prendere la nostra croce e seguirlo, la mia vita cambiò radicalmente.
Dimenticare noi stessi non significa che non dovremmo prenderci cura di noi o che non possiamo mai fare niente di ciò che vorremmo; significa semplicemente non avere sempre la mente focalizzata su noi stessi. Prendere la croce per seguire Gesù, invece, vuol dire perdere di vista noi stessi e i nostri propri interessi così da poter dire: “Eccomi, Signore. Offro la mia vita a Te e desidero che Tu ti serva di me in qualsiasi modo Tu voglia, operando nella mia vita e attraverso di essa”.
Vivi per piacere a Dio
Dobbiamo anche comprendere che se permettiamo ad altre persone di gestirci la vita, non saremo felici. Dio ci ha creati come singoli inividui con un piano e un proposito speciali in questo mondo, pertanto per poter adempiere il nostro destino dobbiamo essere chi Dio ci ha creati per essere, non chi gli altri vogliono che siamo.
Essere noi stessi significa semplicemente imparare a seguire la guida dello Spirito Santo nella nostra vita quotidiana. Tante volte, però, ci ritroviamo a fare ciò che gli altri dicono che dovremmo fare, preoccupandoci di ciò che potrebbero pensare o dire.
L’apostolo Paolo comprese questo concetto. In Galati 1:10 (AMP) disse infatti: “Vado forse cercando il favore degli uomini, o quello di Dio? Oppure cerco di piacere agli uomini? Se cercassi ancora di piacere agli uomini, non sarei servo di Cristo (il Messia)”. In altre parole stava dicendo: “Se vivessi per piacere agli uomini anziché a Dio, perderei l’opportunità di essere un apostolo di Gesù Cristo”.
Rifiutati di cedere alla paura di essere respinto, rinunciando così al destino che Dio ha in serbo per te. Ricorda che Dio ti ama e che ha sempre a cuore il tuo migliore interesse, pertanto qualsiasi cosa ti metta in cuore di fare, è per il tuo bene. A volte essergli obbedienti implica fare cose che non abbiamo voglia di fare o che troviamo difficili, ma se ci fidiamo di Lui, scopriremo che fare le cose a modo Suo e mediante la Sua grazia ci condurrà verso la vita più felice che potremmo mai vivere.